giovedì 28 agosto 2008

... L'ACQUA FA MALE, IL VINO FA CANTAR...

"Hay que estar siempre borracho. De eso se trata todo: es la única cuestión. Para no sentir la horrible carga del Tiempo que vence sus espaldas y los inclina hacia la tierra, hay que emborracharse sin tregua.

¿Pero de qué? De vino, de poesía o de virtud, a su gusto. Pero emborráchense.

Y si a veces, sobre la escalera de un palacio, sobre el verde pasto de un foso, en la sombría soledad de su cuarto, se despiertan, la borrachera atenuada o desaparecida, pregúntenle al viento, a la ola, a la estrella, al pájaro, al reloj, a todo lo que huye, a todo lo que gime, a todo lo que rueda, a todo lo que canta, a todo lo que habla, pregúntenle qué hora es y el viento, la ola, la estrella, el pájaro, el reloj, les contestarán: “¡Es hora de emborracharse! Para dejar de ser esclavos martirizados por el Tiempo, emborráchense, ¡emborráchense sin cesar! De vino, de poesía o de virtud, a su gusto.”

Charles Baudelaire, 1864 [incluído en Pequeños poemas en prosa]

A quien sabe algo sobre la borrachera... a vosotros la tarea de elegir...

Bisogna essere sempre ubriachi. Tutto sta in questo: E' l'unico problema. Per non sentire l'orribile fardello del tempo. Del tempo che rompe le vostre spalle e vi inclina verso la terra, bisogna che vi ubriacate senza tregua. Ma di che? di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro. Ma ubriacatevi. E se qualche volta sui gradini di un palazzo, sull'erba verde di un fossato, nella mesta solitudine della vostra camera, vi risvegliate con l'ubriachezza già diminuita o scomparsa, domandate al vento, all'onda alla stella all'uccello all'orologio, a tutto ciò che fugge a tutto ciò che geme a tutto ciò che ruota, a tutto ciò che canta a tutto ciò che parla, domandate che ora e'; Ed il vento, l'onda, la stella, l'uccello, l'orologio vi risponderanno "E' l'ora di ubriacarsi !" Per non essere gli schiavi martirizzati del tempo, ubriacatevi; Ubriacatevi senza smettere! Di vino di poesia o di virtù, a piacer vostro.

A chi di ubriachezza se ne intende... a voi la scelta..

sabato 23 agosto 2008

... VOCE DEL VERBO GUARDARE....


Mi celebro estaba navegando en el mar de la maravillosa tranquilidad de mi amiga Maria.
Me habia casi olvidado del horrible concierto al que asistia ( 15 euros de disperacion...).
Los pensamientos se habian sueltos totalmente de mi voluntad de echarlos.
Miraba al mi alrededor: la chica que no dejaba de arreglarse el pelo mirandose al espejo; el chico que miraba siempre al culo a todas las pavas que pasaban por su metro cuadrado; el idiota que desde el escenario cantaba frases como " guapa, te quiero ahora y aqui"; las grandes tetas que la tia ensenhaba con una camiseta blanca y estrecha; y todo el mundo que se miraba, tambien en manera fugaz.
La piernas flacas, la cintura sexy, el pelo suelto, la espalda grande y fuerte, la parte baja de la barriga que baila....
Pero en todo esto..nadie, nunca ha mirado, ni una sola vez, a los ojos.
Porque es demasiado peligroso?
Porque es mas dificil?
Porque no tienen importancia?
Porque es mas interesante la radiografia de un culo o de una teta?
O, sencillamente, porque somos mas esteticos , aunque si no llevamos ropa de moda, de lo que creemos?
Dejo abierta esta pregunta, mirando en vuestros ojos.
Puede ser que mi amiga estaba buena...tambien por eso no la miré mucho en los ojos, lo confieso. De vez en cuando yo también prefiero no mirar en el espejo del alma.





Il mio cervello navigava nel amre della meravigliosa tranqullità della mia amica Maria.
Mi ero quasi dimenticata dell'orribile concerto al quale stavo assistendo ( 15 euro di disperazione)
I pensieri si erano toalmente sbarazzati dalla mia volontà di scacciarli via.
Guardavo attorno a me: la ragazza que non la smetteva di mettersi apposto i capelli scrutandosi nelo specchio; il ragazzo que guardava sempre il culo di tutte le ragazzele passavano per il suo metro quadrato;l'idiota che dal palco "cantava" frasi coem "beddha te voju, moi e ccuai"; le grandi tette que la tipa mostrava con una maglietta bianca e attillata;e tutti quanti si guardavano, anche in modo fugace
Le gambe magre e tornite, la vita sexy, i capelli sciolti, la spalla grande e forte, il basso ventre che balla.... Però in tutto questo, mai, nessuno, nemmeno per una volta, ha guardato agli occhi Perchè è pericoloso?
Perchè è troppo difficile?
Perchè non hanno importanza?
Perchè è più interessante la radiografia di un culo o una tetta?
O, semplicemente, perchè siamo più esteti, anche se non portiamo abiti alla moda, di quello che crediamo?
Lascio aperta questa domanda, giardandovi negli occhi...Forse la mia amcia era davvero bella.. anche per questo non l'ho guardata non so di che colore erano i suoi occhi..lo confesso: Di tanto in tanto anche io preferisco non guardare nello specchio dell'anima.

martedì 19 agosto 2008

....OLIMPIADI SI, MA SENZA IPOCRISIA...


"Appena la bandiera a stelle e strisce iniziò ad osccillare nel vento di quell’estate messicana, Tommie Smith e John Carlos rimasero in piedi sul podio, con le loro medaglie al petto (per la cronaca, una era fatta d’oro ed una di bronzo), abbassarono le loro teste, ed alzarono un pugno, il destro Smith, il sinistro Carlos, pugni evidenziati dai loro guanti di cuoio nero…

...La sua premiazione divenne uno dei più grandi simboli per immagini di tutto il XX secolo, e si trattò senza dubbio della cerimonia di medaglia più popolare di tutti i tempi, nonché un momento fondamentale per movimento di diritti civili.
Ad accompagnare Tommie Smith nella Storia, il suo collega ed amico John Carlos, medaglia di bronzo nella stessa gara.
Smith disse più tardi a chi lo intervistò che il suo pugno destro, dritto nell’aria, rappresentava il potere nero in America, mentre il pugno sinistro di Carlos rappresentava l’unità dell’America nera.
Con i loro pugni alzati, lì su quel podio olimpico, Tommie Smith e John Carlos comunicarono al mondo intero la loro solidarietà con il movimento del black power, che in quegli anni lottava aspramente per i diritti dei neri negli Stati Uniti.
In maniera non violenta i due stavano attuando quella disobbedienza civile che era stata auspicata da Martin Luther King (morto poco prima delle Olimpiadi)... i loro occhi rivolti verso il basso (e non verso la bandiera americana), insieme al loro pugni foderati di cuoio nero, suscitarono enorme scalpore e polemiche.
Un gesto silenzioso che scavò dentro molte coscienze..."



Aspettando un Tommie Smith del 2008, scrivo un post per buttare dell'acetone sullo strato di fondo tinta di qusti giochi olimpici.
Per conoscere una delle tante contraddizioni di queste olimpiadi dal blog di Federico Rampin, inviato della repubblica :
2 GUERRA CHIMICA CONTRO... LE NUBI

sabato 16 agosto 2008

..DOMANDE AL VENTO....

¿ hasta donde puede llegar la locura? ¿ existe una linea amarilla que si pasada se puede hablar de locura? ¿ y por donde empieza: desde fuera o desde nuestro fragil y peligroso celebro?
¿ y cuales son sus sintomas: se pueden ver, se pueden oler, se pueden mirar en la luz del sol?
¿ y hasta donde puede llegar un dolor? ¿ te puede matar, puede estropearte, puede continuar sin pausas y puede hacer todo lo que quiere de ti, o antes que esto pase la sola razon de ser un ser humano con facultades inteletivas naturalmente lo para y te salva?
¿ y podemos acostumbrarnos a todos? ¿ el tiempo pasa y quita las lagrimas hasta que la desesperación se vaya? ¿ es justo acostumbrarse a no estar bien?
¿ como puede pasar? ¿ somos tan... inutiles y sin autoridad que no conseguimos tampoco a decir a la parte que duele de callarse?
¿ somos tan pobres en este puto mundo agarrado?

Fino a dove può arrivare la pazzia? esiste una linea gialla que se oltrepassata si può parlare di pazzia? e da dove inizia: da fuori o dal nostro fragile e pericoloso cervello? quali sono i sintomi: si possono vedere, odorare, guardar alla luce del sole?
E fino a dove può arrivare un dolore? può ucciderti, rovinarti, può continuare senza pause e può fare tutto quelle che vuole di te o prima che questo succeda il solo fatto di essere esseri umani con facoltà intellettive naturalmente lo ferma e ci salva?
E possiamo abituarci al dolore? Il tempo passa e toglie le lacrime fino a che la disperazione se ne vada? E' giusto abituarsi a non stare bene?
Come può succedere? Siamo tanto inutili e senza autorità che non riusciamo nemmeno a dire alla parte che fa male di zittirsi?
Siamo tanto poveri in questo cazzo di mondo tirchio?

giovedì 14 agosto 2008

..QUAN MARXIS,COMPANYS, NO OBLIDIS QUE ET DUC PER DINS LA SANG....

El viaje como estilo de vida.
El viaje como celula del celebro.
El viaje como significado.
El viaje como espera.
El viaje como accion.
El viaje como huida.
El viaje como rencuentro.
El viaje como diversidad.
El viaje como imprevisto.
El viaje como esperancia.
El viaje como crecimiento.
El viaje como ti.
Es eso para mi el viaje.
GRACIAS A LAURA PARA LA MARAVILLOSA FOTO

Il viaggio come stilo di vita.
Il viaggio come cellula del cervello.
Il viaggio come significato.
Il viaggio come attesa.
Il viaggio come azione.
Il viaggio come fuga.
Il viaggio come rincontro.
Il viaggio come diversità.
Il viaggio come diversità.
Il viaggio come speranza.
Il viaggio come crescita.
Il viaggio come te.
E' questo per me il viaggio.
GRAZIE A LAURA PER LA SPLENDIDA FOTO.

lunedì 11 agosto 2008

...FRAMMENTI....

She,
she is
she is a
she in a box,
she
she can't
she can't move,
she had
she had a
she had a pistol
she had a pistol in
she had a pistol in her
she had a pistol in her heart,
she
she smiles
she smiles to
she smiles to the
che smiles to the past.

mercoledì 6 agosto 2008

...ESCENAS DE CAMERINO....


El ministerio de la Salud Esapañol ha decidido de cambiar el sistema de tallas para la ropa de las mujers.
En vez de numeros y letras ahora, cuando entraremos en una tienda encontraremos palabras como "cilindro", diablo" y "campana".
La razón principal viene de un estudio sobre el desarrollo corporeo de las mujeres de hoy que parece sea diferente de los de hace algunos años; asi que el sistema hasta ahora utilizado no es más adecuado.
Pero, personalmente, creo que exista otra razón, que pertenece más a la psicologia de la mujer ( que, como quien me conoce ya sabrá, según mi teoria, es como un laberinto..)
Un hombre no puede entender la sensación de asco y autodemolición, cuando en una tienda pruebas los pantalones que te gustan, de la talla de toda la vida y.... tendría que pasarte arriba un tanque para que los puedas llevar.... y el camerino se hace siempre más pequeño, falta el aire, sudas y esto no facilita la subida de los jodidos pantalones...
Siempre, y repito siempre, el espejo de allí dentro engordece...(a lo mejor es una tecnica perversa de marketing).. es una ley fisica como la de gravidad ( jodida también esta cuando se habla de cosas que tendrían que estar arriba..)
Y la dependienta, muchas veces intenta venderte un vestido horrible, que en cambio de no llevarlo, te irías desnuda por la rambla de viernes por la tarde. La pava tiene sempre un bueno olor de lindo y fresco ( mientras tu estas sudando como un cerdo) y a veces puede pasar que come un cicle haciendo ruidos que también a madre teresa de Calcutta la pondrían nerviosa...
El punto más alto de los nervios es cuando tu sales despesperada y en crisi de personalidad y ella te mira cojendo la ropa.. y los subtitolos son claros " Estaba bueno aquel pastel de ayer, verdad? y las chocolatinas de despues de la cena estaban riquisimas..ya lo sé"
"¡ CALLATE GILIPOLLAS!" esto es uno de mis sueños..
Y cuando al final, cansada y deprimida encuentras algo..vale demasiado....
Asi que: o vuelves en casa deprimida y sin autostima, o vuelves sin cartera..
Entonces, ademas de borrar la jodida talla 42, otra medidas para guardar la salud mental de este ser tan maravilloso cuanto complicado que es la mujer:
1. dependientas normales, por lo meno con un poquito de barriga.
2 servicio self service y sin dependientes toca cojones por lo meno por la primera media hora, la más traumatica.
3 espejos que deforman ( o,mejor dicho, delgadecen) como los que estan en las casas de los parques de atracciónes
4 Un hombre guapo, inteligente y sensible ( ¿donde se compran?) a la salida que te diga : "¿ sabes que? he descubierto que allì dentro las tallas son todas más pequeñas de lo normal.. y tu estas tan guapa que aquellos pantalones no te merecen.."
No se vosotros, pero yo prefiero los mercadillos...

Il ministero de la Salute spagnolo ha deciso di cambiare il sistema di taglie per i vestiti femminili.
Invece di numeri e lettere adesso entrando in un negozio troveremo parole come "cilindro" "diavolo" e "campana".
La ragione principale viene da uno studio sullo sviluppo corporeo della donna di oggi que sembra sia molto diverso da quello di qualche ano fa; così che il sistema fino ad ora usato non è più adeguado.
personalmente, credo esista un'altra ragione, appartenente più alla psicologia femminile ( che, como chi mi conosce bene sa molto bene, secondo una mia teoria è come un labirinto)
Un uomo non potrà mai capire la sensazione di repugnanza e autodemolizione, quando in un negozio provi i pantaloni che ti piacciono, della talgia di sempre e...dovrebbe passarti sopra un carro armato perchè ti possano entrare...e il camerino si fa sempre più piccolo, manca aria, sudi e questo non facilita la salita dei maledetti pantaloni...
Sempre, e ripeto, sempre lo specchio de lì dentro ingrassa ( forse è una perversa tecnica di marketing)... è una legge fisica come la gravità ( maledetta anche questa quando si parla di cose che dovrebbero stare su)
E la commesa molte volte prova in tutti i modi di venderti un vestito orribile, che a costo di non metterlo anresti nuda per la rambla di venerdì sera. La tipa ha sempre un buon odore di pulito e fresco (mentre tu stai sudando come un porco) e a volte mangia un chewingum facendo un rumore che nemmeno madre teresa di calcutta sopporterebbe...
Il culmino è poi quando esci disperata e in crisi di personalità e lei ti guarda riprendendo i vestiti..e i sottotitoli sono chiarissimi: " Era buona la torta di ieri vero? E i cioccolatini del dopo cena anche..lo so lo so"
ZITTA, IDIOTA! gritarle questo è uno dei miei sogni
E quando alla fine, stanca e depressa trovi qualcosa..costa troppo...
Allora: o torni a casa senza autostima o senza borsellino.
Quindi: oltre a cancellare la maledetta taglia 42, propongo altre misure per salvaguardare la salute mentale di questo essere tanto meraviglioso quanto complicato che è la donna:
1 commesse normali , per lo meno con un pò di pancia
2 servizio self service e senza commesse rompi coglioni per la prima mezz'ora, la più traumatica
3 specchiu deformanti ( cioè dimagranti) come quelli della casa degli specchi
4 un uomo, bello inteligente e sensibile ( dove si comprano?) all'uscita che ti dica: " sai che ho scoperto? Lì dentro le taglie sono tutte più piccole... e tu sei tanto bella che quei pantaloni non ti meritano..."
Non so voi, ma io preferisco i mercati...