lunedì 30 marzo 2009

...LETTERATURA DA ANTIDEPRESSIVO E DA CONDIVISIONE...

Ogni giorno che passa credo sempre più in questo spazio di riflessione nella quotidiana partita che c'è fuori da quella porta di legno.
E quindi mi capita di leggere un sacco di blog da cui poter rubare qualche chicca o solo per annusare che tempo che fa; lo faccio soprattutto con quei blogger che sono diventati un caso letterario come Pulsatilla o Studio Illegale: in entrambi i casi una folla di seguaci telematici sempre più folta è sfociata nella pubblicazione di un libro su scala nazionale dal fior fiore degli editori, con milioni di copie annesse, interviste e sequel.
Li scruto, con quel gusto dell'anonimato che la rete in alcuni casi ti conferisce; li analizzo per capire cos'è a scatenare centinaia di commenti, cosa, chi e come va a colpire.
Mi sono accorta che siamo sulla soglia della letteratura del terzo millennio. la letteratura da antidepressivo.
Ora vi spiego perchè: Pulsatilla ha la straordinaria capacità di togliere fuori una parodia parolifera anche dal colore delle unghie della sua vicina, e poi utilizza un linguaggio senza mezze misure, racconta fondamentalmente quello che le succede divertendo con l'alterazione allegorica della sua realtà. Federico di studio illegale, invece, ha dalla sua la sindrome dell'avvocato frustato che lascia tutto e ne ha molto da dire e da raccontare su un blog totalmente anonimo; ci troviamo riflessioni, pensieri, sempre in forma sostanzialmente personalistica, senza pretese di universalità, e un sarcasmo garbato e attraente.
Ergo: la letteratura del terzo millennio è il raccontare e parodiare quello che capita nella propria esistenza, o meglio, la gente ha bisogno di estraniarsi a fine giornata per mezzo del e la leggerezza fatta di parole. Questa è la letteratura di oggi: ecco perchè i casi letterari come I Love Shopping.
Forse, chi come me è un topo da biblioteca, dovrà inziare a comprare tutti i classici prima che vengano soppiantati dall'ultimo libro di Pulsatilla in cui racconta la perdita della sua verginità.
Sia chiaro, comunque l'ammiro perchè ha trovato la chiave per arrivare a colpire la gente con le proprie parole.
Le riflessioni personali, inevitabilmente si rincorrono a perdifiato, non mi rimane altro che pubblicare un pò della mia letteratura.
Signori e Signore, è un onore presentarvi in esclusiva la mia letteratura da condivisone:

FRAMMENTI =08015=



C’è un uomo che parla alle viscere da un mondo unico e lontano.

C’è un "cerca villa" (girovago della città) che ritrova le sue radici,sono tre anni che fugge loro, abbassa gli occhi e non ride più.

C’è una laureanda con i suoi ricci mediterranei che pensa al suo grande amore lontano e vicino, si rannicchia all’angolo del divano e immagina l’abbraccio caldo dell’essere amata per quello che si è.

C’è un cavallo di troia sensibile che corre a chiudere inaspettatamente un cerchio.

C’è una trottola ferma da giorni e pensieri seduta sul pavimento, per ripararsi dalle sue stesse emozioni, che sussurra parole,pensieri, emozioni; fino a quando non cede alla sua natura da fuggitiva.

C’è un ideale hotel supramonte in ognuno: la porta scricchiola e alcune volte è bloccata da pesanti travi inchiodate quando inizia a mancare l’aria.

Le pareti sono nude e c’è profumo di tinta fresca; narcotizzato inizi a cercarti tutto intorno con il bagliore della sua fioca luce.

C’è il silenzio da troppe cose da dire che trapassano il tempo e lo spazio.

Poga tra le loro vite riscaldandole, e viaggia senza paura perché in ogni caso passerà anche questa stazione senza far male.

C’è una pioggia sottile dentro al cuore che inonda la stanza.

C’è la tenda spostata e la finestra socchiusa.

Ci potrebbe essere amore, amicizia, stima, sesso, affetto, ma rimarrebbero in ogni caso degli intrusi.

Ci sono parole vere di notte e false di giorno.

Grazie a te ho una barca da scrivere e un treno da perdere.



venerdì 27 marzo 2009

...SINDROME WHAROL....

Ricordiamo tutti i coloratissimi ritratti dei miti del nostro tempo di Andy Wharol, oppure l'epocale copertina del Times con la faccia stilizzata di Obama neo eletto uomo dell'anno.
Fanno parte del nostro immaginario culturale collettivo, anche se di arte non ne sappiamo una pippa.
E ora la vostra ilariaissimaz versione talent scout ha scoperto un magnifico sito dove poter "wharolizare" le nostre foto.
Io l'ho fatto, fallo anche tu! ( mancano le pillole dimagranti che vanno tanto di moda questo periodo, e poi ha tutti i toni di una televendita...)
Mastrotaaaaaa fammi venire a lavorare con te!

http://bighugelabs.com/flickr/warholizer.php

Potremmo fare un mega collage delle vostre foto e pubblicarle in un post.
Sono aperte le iscrizioni!

martedì 24 marzo 2009

...DI PAROLA...

"Non accetteremo che il Papa, sui media o altrove, venga irriso e offeso/ Le critiche contro il Papa si sono prolungate oltre ogni buonsenso/ Di certo c’è stato un pesante lavorio di critica, dall’Italia e soprattutto dall’estero, nei riguardi del nostro amatissimo Papa/ merita molto di più concentrarci sulla Lettera che, come atto autenticamente nuovo, ha subito attirato un vasto consenso. La sua disamina ha fatto emergere come per contrasto il candore di chi non ha nulla da nascondere circa le proprie reali intenzioni, le motivazioni concrete delle proprie scelte, la coerenza di una vita vissuta unicamente all’insegna del servizio più trasparente alla Chiesa di Cristo/Un viaggio, quello in Africa, impegnativo e ricco di speranza sovrastato dall’attenzione degli occidentali da una polemica, sui preservativi, che francamente non aveva ragione d’essere, se non fosse stato per l’insistenza pregiudiziale delle agenzie internazionali, e per le dichiarazioni di alcuni esponenti politici europei o di organismi sovranazionali/non ci si è limitati a un libero dissenso, ma si è arrivati a un ostracismo che esula dagli stessi canoni laici/non accetteremo mai da nessuno che il Papa venga irriso e o offeso"

Bagnasco 24/03/09

"puntare essenzialmente sulla più ampia diffusione di preservativi non è in realtà la via migliore, più lungimirante ed efficace per contrastare il flagello dell’Aids e tutelare la vita umana"
Joseph Ratzinger

domenica 22 marzo 2009

...I RAPPORTI SONO COME NUVOLE...

Con una stanchezza disumana dalla puzza ( per me non è profumo) di rustico e di frittura dedico questa notte a delle brevi riflessioni sui rapporti umani.
Ce ne sono a bizzeffe, con colori e suoni diversi, tutti complessi e unici, ma la mia mente ora vuole concentrarsi su quelli familiari.
Sono convinta che questi siano i più intricati, contorti, triviali e difficilmente traducibili. E' come se nelle specifiche relazioni tra genitori e figli, o figli con figli, esistono una miriade di sotto-strati comunicativi che si spingono ben oltre alle parole e ai gesti. Sono fondanti per l'essere umano, sarebbe ipocrisia pura sostenere il contrario; in una metafora, spero efficace, sono il primo paio di scarpe che indossiamo nella nostra vita, anche se poi ne cambieremo tante perchè si sono ristrette, o perchè poco adatte ad un percorso di lunga distanza, o perchè non si intonano con il colore delle calze che abbiamo scelto.
Ipotizzando che siano come il tiramisù con tanti strati di golosa crema, biscotti e cioccolato... se manca la base solida dei savoiardi non troppo imbevuti nel caffè... si sfalda.
Le figure primordiali del padre e della madre se non ci sono, si cercano..o forse anche se ci sono fisicamente e mentalmente.. forse vaghiamo per il mondo cercando inconsapevolmente di collezionare padri e madri all'occasione, sostanzialmente in cerca della sicurezza e dell'affetto.
E nonostante queste necessità: sono i più complicati.
Ogni famiglia ha una storia degna di una saga, ogni nucleo familiare porta con sè un odore, un sapore, un tratto distintivo affascinante da indagare...anche se si è la ribelle di casa; ogni fottuta famiglia ha vissuto uno o più momenti di crisi... il come si risolvono è la parte più interessante: comunque vada, ti segnano a vita.
Sono particolarmente ispirata questa sera a trascrivere quello su cui mi arrovello il cervello da un pò... e ho anche ricontrollato tutta l'ortografia altrimenti Federica mi cazzia.
Forse non c'è nulla su cui venir a capo, non c'è una spiegazione logica e sensata a tutte le storie di famiglie che ho ascoltato, vissuto, e condiviso, a tutte le varianti e a tutte le conclusioni: la realtà è questa, prendere o lasciare, è la natura che come crea delle volte sa anche distruggere.
L'unica cosa che mi sembra ineccepibile è che in ogni caso noi saremo sempre figli, come loro saranno sempre genitori, fratelli, sorelle, e la storia non ha il bianchetto giusto per cancellarlo.

I rapporti sono come nuvole, in esse ognuno ci vede qualcosa di diverso.
Non so quanto senso abbia questa frase, ma mi piace e l'ho appena eletta a pillola di saggezza di questa sera.
Concludo con uno dei brani che mi emoziona di più, l'esempio più musicalmente perfetto per spiegare quanto nulla, assolutamente nulla, può far scolorire il colore del sangue che ci ossigena.
Buona notte dalla zia Ilaria.


martedì 17 marzo 2009

...CINC, SEI, SET E OTT...

Lo diceva Marco Paolini: ma perchè dobbiamo pagare per sudare, per muoverci, per fare attività fisica se abbiamo parchi (non molti per la verità), strade o mille altri modi per mantenersi in forma?
Effettivamente non ha tutti i torti. perchè devo pagare qualcuno che mi urla "dai! Forza! Ancora!", che poi io lo devo maledire ogni quarto d'ora? Devo necessariamente scambiare il mio potere d'acquisto con un servizio che mi fa diventare yogurth l'acido lattico che mi viene nei muscoli, con uno spogliatoio affollato di "jolande" toniche senza passaporto?
Non c'è gusto fare attività fisica senza la prima della fila che becca tutti i passi dell'aerobica e non ti fa vedere una minchia, senza la strafiga amica dell'istruttore a cui diresti "io al posto tuo mi mangerei un duplo invece de stà qua!", senza lo step del culo sodo e senza il tappetino della morte? Sapete perchè andiamo in palestra? Perchè DOBBIAMO PAGARE. Altrimenti non ci alzeremmo nemmeno dalla poltrona per andare in bagno. Solo pagando ci sentiamo "in dovere" di mantenerci in forma, è questo il fulcro, se non paghiamo non siamo soddisfatti.
Ora, scusatemi... devo andare in palesta. (hahahaha)
Sayonara.

venerdì 13 marzo 2009

... SUCCEDE A CIUDAD JUAREZ...

Trascrivo la lettera di Lucrezia Elia su Internazionale di questa settimana.
Lo faccio perchè mi ha molto colpito e perchè sono certa che tanti lilliput possono buttare a terra il grande Gulliver.
Vi scrivo perchè una rivista come la vostra deve sapere e deve far sapere quello che sta succedendo a Ciudad Juarez, città del Messico settentrionale al confine col Texas. Mia mamma, nata e cresciuta a Juarez, ricorda la sua città come un posto tranquillo e sicuro, dove giocava dalla mattina alla sera por las calles. Con il passare degli anni si è trasformata nella città più pericolosa del paese e tra le meno sicure di tutto il mondo. La scomparsa di donne, il traffico di droga, la polizia corrotta, sequestri e uccisioni di innocenti civili sono all'ordine del giorno. Ieri è bastata una chiamata di neanche due minuti per farci crollare il mondo addosso: mio nonno, Pedro Mena Nunez, è stato sequestrato nella sua menuderia (tavola calda) e il riscatto è di quarantamila dollari. Non ci si può rivolgere alla polizia perchè è corrotta, i soldi non si riescono ad avere subito dalle banche, ma soprattutto chi ci garantisce che riavremo il nostro Pedro sano e salvo? Odio sapere di non poter fare molto per salvarlo, odio l'ansia di non sapere cosa gli stia succedendo e di aspettare che parenti ci chiamino per darci notizie. Ma il mio Dio mi porta a chiedervi in ginocchio di rendere pubblico in tutto il mondo quello che sta succedendo a Città Juarez, soprattutto in questi ultimi giorni, per aiutare tutte le persone innocenti che subiscono violenze. Si stanno violando diritti umani che devono essere garantiti a chiunque, dal Messico all' Italia, e bisogna cominciare a fare qualcosa. Magari partendo da un semplice articolo.

domenica 8 marzo 2009

..IL SANGUE DEI MEDIA....

Un piccolo momento di attenzione per un piccolo consiglio.
Per chi è "avanti" (detta alla luciana littizzatto in macao un pò di anni fa) e ha il digitale terrestre, il mercoledì sera attorno alle 23.00, e in replica il sabato alle 13.00 va in onda un magazine dinamico, originale, interessante e curioso.
Trovo l'ambientazione geniale ( bagno con vista sull'abisso) dalle cui porte entrano ed escono gli inviati in una sorta di teletrasporto rispetto al luogo del loro servizio.
Una conduttrice bionda, dal sempre uguale crea un personaggio che rimane nella memoria; tecniche innovative di montaggio e di scrittura del programma; argomenti di attualità riguardanti il mondo che ci circonda, come cambia in relazione ai media di consumo e la loro usufrizione; e soprattutto giovane, spassoso che da largo spazio ai giovani.
Tra gli spazi fissi della trasmissione c'è una finestra sempre aperta sul mondo facebook in tutte le sue ramificazioni e le canzoni riadattate in versione tragicomica da Andrea Morandi
Genial! direbbe il mio amico gallego Roy, Un termine che anche in italiano rende perfettamente il sentimento che sto cercando di trsmettervi.
Per chi non si è evoluto e non ha il digitale terrestre qui il sito dove si possono vedere le puntate. Vabbè dai, sono buona oggi.. il link è anche per chi ce l'ha lo strumento del futuro della televisione...:D
Qui vi lascio due contributi.... aggevoliamo il filmato..ahahahahaha! Un bacio a tutti beddhi!


venerdì 6 marzo 2009

...ALLARME DEMAGOGIA...


Voglio essere chiara e coincisa.
I dati del ministero dell'interno dicono in modo oggettivo che 6 violenze su 10 sono perpetuate da cittadini di nazionalità italiana.
E allora perchè non si fa altro che parlare di allarme immigrazione in stretta relazione con la sconcertante ondata di stupri e violenze? Perchè il vero allarme è quella della comunicazione: demagogica, pilotata e propagandistica.
Intendiamoci: non voglio nè santificare nè tanto meno ho la pretesa di analizzare in queste quattro modeste parole i fatti, le persone di altra etnia che hanno commesso questo tipo di abusi, con o senza prova del DNA.
Ho solo la brutta sensazione che si stia gridando "al lupo al lupo!"fuori dalla finestra per fare chiasso e non ascoltare il cacciatore che spara dentro casa.
Non trovo altra spiegazione alle copertine dei tg di un quarto d'ora per lo stupro di San Valentino, i lunghi soliloqui di sindaci, prefetti e roba bella, tutti gli speciali e gli approfondimenti con la medesima direzione accusatoria: EXTRACOMUNITARIO ( una definizione orribile) VIOLENTA.
Della donna rumena di Roma, di quella di Trapani, e chissà di quante altre che provano lo stesso dolore per colpa di un italiano, non si sa nulla. La loro condizione di EXTRACOMUNITARIE non le rende degne di nota, o semplicemente non sono funzionali per creare un clima di razzismo tra vicini?