venerdì 13 marzo 2009

... SUCCEDE A CIUDAD JUAREZ...

Trascrivo la lettera di Lucrezia Elia su Internazionale di questa settimana.
Lo faccio perchè mi ha molto colpito e perchè sono certa che tanti lilliput possono buttare a terra il grande Gulliver.
Vi scrivo perchè una rivista come la vostra deve sapere e deve far sapere quello che sta succedendo a Ciudad Juarez, città del Messico settentrionale al confine col Texas. Mia mamma, nata e cresciuta a Juarez, ricorda la sua città come un posto tranquillo e sicuro, dove giocava dalla mattina alla sera por las calles. Con il passare degli anni si è trasformata nella città più pericolosa del paese e tra le meno sicure di tutto il mondo. La scomparsa di donne, il traffico di droga, la polizia corrotta, sequestri e uccisioni di innocenti civili sono all'ordine del giorno. Ieri è bastata una chiamata di neanche due minuti per farci crollare il mondo addosso: mio nonno, Pedro Mena Nunez, è stato sequestrato nella sua menuderia (tavola calda) e il riscatto è di quarantamila dollari. Non ci si può rivolgere alla polizia perchè è corrotta, i soldi non si riescono ad avere subito dalle banche, ma soprattutto chi ci garantisce che riavremo il nostro Pedro sano e salvo? Odio sapere di non poter fare molto per salvarlo, odio l'ansia di non sapere cosa gli stia succedendo e di aspettare che parenti ci chiamino per darci notizie. Ma il mio Dio mi porta a chiedervi in ginocchio di rendere pubblico in tutto il mondo quello che sta succedendo a Città Juarez, soprattutto in questi ultimi giorni, per aiutare tutte le persone innocenti che subiscono violenze. Si stanno violando diritti umani che devono essere garantiti a chiunque, dal Messico all' Italia, e bisogna cominciare a fare qualcosa. Magari partendo da un semplice articolo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Quando ti mando dreamweaver ti mando anche un paio di libri su ciudad juarez. bacio Luigina

ilariaissimaz ha detto...

GRAZIEEEEE!
Sei onorificata del titolo di mia biblioteca personale.
ahahahaa